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Unificazione delle quattro forze

Teoria di Egidio Gerundino (egidiogerundino@gmail.com)

Per unificare le quattro forze fondamentali e trovare la trasformazione dell’energia in energia a riposo, probabilmente bisogna seguire un procedimento del tutto diverso da quelli seguiti fino ad ora.

Due onde elettromagnetiche di piccola ampiezza per attraversarsi l’un l’altra, come se una delle due non ci fosse, indica che l’energia delle onde non è continua ma formata da parti quantizzate o piccolissimi corpuscoli. La forza viene prodotta dalla materia in moto perché f (forza) è uguale alla massa per l’accelerazione; il campo elettrostatico dell’elettrone non ha nessun moto verso l’interno di esso, in quanto statico, e per essere soggetto a linee di forza verso l’interno della particella detta deve essere composto da parti quantizzate avente un momento angolare, che produce la forza verso l’interno dell’elettrone. Per cui, quando l’elettrone forma un dipolo elettrico oscillante con un’altra particella, le sue parti quantizzate si dispongono sotto forma di onda, cioè campo elettromagnetico, quindi le onde sarebbero composte da parti quantizzate avente un momento angolare.

 Per quanto detto in seguito nella teoria, l’energia è la materia in moto che ha effetto forza a causa del suo moto, per cui, l’energia gravitazionale è una forza. Per esserci attrazione gravitazionale tra la materia deve esserci una forza, l’energia gravitazionale emessa dalla materia, per quanto detto, è una forza, e per esercitare attrazione deve riflettersi, per riflettersi deve subire resistenza ed essendo una forza deve trasmettere quantità di moto al campo. Nell’atomo di idrogeno c’è un debolissimo legame gravitazionale tra protone e elettrone, quindi tra quark e elettrone. Per esserci legame gravitazionale tra protone e elettrone i quark e antiquark, compresi quelli di non valenza, dovrebbero emettere energia gravitazionale durante la loro annichilazione. Ma durante l’annichilazione di quark-antiquark vengono emessi gluoni. Per cui ciò che chiamiamo onde gravitazionali potrebbero essere gluoni, ottenuti dal decadimento di un altro gluone o dalla annichilazione tra quark-antiquark con intensità piccolissima, in quanto l’energia gravitazionale ha intensità piccolissima, ed avendo energia a riposo nulla e velocità della luce sfuggirebbero alla forza nucleare forte allontanandosi dalla sorgente come avviene per i fotoni ed essendo probabilmente gluoni non fanno oscillare la materia.  Per cui, per esserci attrazione gravitazionale i gluoni devono riflettersi, probabilmente a causa della resistenza, e per non trasmettere quantità di moto nella stessa direzione e verso di propagazione, ma in verso opposto, indica che essi durante la riflessione devono subire trasformazione esercitando pressione attraverso il campo in cui si trovano che sarebbe la forza gravitazionale. Un fotone di grande ampiezza, quando interagisce con un altro fotone, si trasforma in elettrone e antielettrone. Nell’annichilazione tra elettrone e antielettrone se la loro energia è molto elevata si ottiene un fotone da cui si forma il bosone neutro. Se l’elettrone e antielettrone hanno energia elevatissima quando si annichilano si ottengono fotoni da cui si formano quark e antiquark. Il fotone per trasformarsi in diverse particelle, a causa della sua intensità di energia e resistenza alle sue parti quantizzate, indica che a livello fondamentale la materia è della stessa natura, cioè parti quantizzate che formano ogni tipo di particella. Un neutrino quando ha ampiezza molto grande, e attraversa il campo magnetico di un rivelatore, si trasforma in particella dotata di massa. Per cui a trasformare l’energia in energia a riposo di un’onda, quando ha grande ampiezza, sarebbe la resistenza subita dal momento angolare delle parti quantizzate, causata da un campo magnetico o dalle parti quantizzate di un’altra onda in interazione, come nel caso di due fotoni in cui si ottengono elettrone e antielettrone. All’energia di 10²  GeV la forza elettromagnetica non coesiste con la forza nucleare debole. Infatti all’energia detta la forza elettromagnetica ha la stessa intensità della nucleare debole, per avere la stessa intensità deve avere la stessa energia, avendo la stessa energia subisce la stessa trasformazione della nucleare debole, quindi assume la stessa caratteristica della nucleare debole, cioè si forma la forza nucleare debole. A questa energia il fotone non ha più l’ampiezza da produrre la forza elettromagnetica, ma assume l’ampiezza da produrre il bosone neutro e quindi la forza nucleare debole. Lo stesso procedimento fisico si avrebbe per la formazione della forza nucleare forte e gravitazionale. Infatti all’energia di 10¹⁶ GeV la nucleare debole ha la stessa intensità della nucleare forte, per avere la stessa intensità deve avere la stessa energia, avendo la stessa energia subisce la stessa trasformazione, cioè non si forma più la nucleare debole ma si forma la nucleare forte. Così anche per la forza nucleare forte in gravitazionale. A questo punto la forza gravitazionale farebbe parte della meccanica quantistica, perché si otterrebbe con lo stesso procedimento delle altre forze, per cui fa parte della unificazione delle quattro forze. Per unificazione si intende, secondo questa teoria, che le quattro forze, con l’aumentare dell’energia fino a 10¹⁸ GeV, si annullano l’una dopo l’altra, cioè non esistono più e si riducono ad una sola, quella gravitazionale. Per esempio, all’energia di 10¹⁶  GeV non si formerebbe più il bosone neutro, per cui scomparirebbe il fenomeno di decadimento delle particelle e non esisterebbe né la forza nucleare debole né la forza elettromagnetica, ma si formerebbero solo i quark e antiquark da cui i gluoni, quindi la forza nucleare forte. Con lo stesso procedimento si formerebbe la forza gravitazionale, annullandosi quella nucleare forte. Per cui all’energia di 10¹⁸ GeV esisterebbe solo la forza gravitazionale, formata probabilmente da gluoni di piccolissima intensità, per quanto detto in precedenza.  La trasformazione dell’energia in energia a riposo, secondo questa teoria, si ha quando la resistenza eccessiva agisce sul momento angolare delle parti quantizzate o piccoli corpuscoli di un’onda, perché essi attraversano un altro campo. Tutto ciò che ho descritto nell’articolo, riguardo alla trasformazione dell’energia in energia a riposo, è contenuto nelle formule che seguono, in cui propongo l’aggiunta di due termini nell’equazione già nota ed è da discutere con la comunità scientifica la validità di essi.

Alla velocità della luce una massa si trasforma totalmente in energia.

Per ottenere la trasformazione della massa in energia, secondo quanto ho descritto in precedenza, all’equazione nota bisogna aggiungere alcuni termini: E = (mc²f)/r. Per portare la massa alla velocità della luce, ed ottenere la totale trasformazione in energia, occorre fornire alla massa energia dall’esterno al sistema. Quest’energia aggiunta corrisponde a una forza, la possiamo indicare con f e trasforma l’energia del sistema, che è a riposo, in energia. L’energia aggiunta dovrebbe aumentare l’ampiezza dei pacchetti di cui è fatta la massa e di conseguenza dovrebbe aumentare l’intensità di ogni onda che forma i pacchetti. In questo modo il momento angolare con caratteristica descritta in precedenza, di ogni parte quantizzata di ogni onda, che avrebbe valore di una certa intensità e che rappresenta l’energia a riposo, quando raggiunge il valore massimo, per causa dell’energia aggiunta che è una forza, si avrebbe la trasformazione totale dell’energia a riposo in energia. A trasformare l’energia in energia a riposo sarebbe la resistenza descritta in precedenza, creata da un campo magnetico quando attraversa le parti quantizzate delle onde o la resistenza eccessiva tra parti quantizzate in interazione. Alcuni esempi che ne dimostrerebbero la validità di quanto detto. Un neutrino tau cha ha un’ampiezza abbastanza grande quando attraversa il rivelatore, quindi campo magnetico, si trasforma in particella dotata di massa. Un fotone quando ha ampiezza abbastanza grande e interagisce con una massa la sua energia riceve notevole resistenza per l’elevata intensità e si trasforma in massa. Un elettrone e un antielettrone quando si annichilano, a energia molto elevata, l’energia ottenuta si trasforma in massa, cioè quark e antiquark, a causa della resistenza incontrata dai fotoni prodotti dall’annichilazione.

Per ottenere la massa dall’equazione precedente possiamo ricavare m = ( E r )/( c² f ) in cui, come detto prima, occorre la resistenza creata da un campo magnetico o dall’interazione con altre onde alle parti quantizzate di ogni onda. La resistenza creata alle parti quantizzate delle onde riduce il momento angolare delle parti quantizzate, quindi si riduce la rispettiva forza elettrica e magnetica e di conseguenza la quantità di moto. Si ottiene in questo modo l’energia a riposo, cioè parti quantizzate con effetto forza ridotto e quantità di moto ridotta con la caratteristica di energia a riposo associata all’energia, cioè parti quantizzate che conservano il momento angolare, quindi forza elettrica e magnetica. Mentre l’energia del campo magnetico agisce sulle parti quantizzate delle onde l’energia indicata con f, essendo al denominatore, deve diminuire. La c²  essendo al denominatore diminuisce con l’aumentare del valore dell’energia a riposo, per cui la velocità dei pacchetti, che rappresentano l’energia a riposo associata all’energia e sono indicati con c² , diminuisce. Infatti, in un neutrino il pacchetto che ha energia a riposo maggiore dell’altro si muove a velocità inferiore a l’altro. Quanto segue serve per spiegare meglio, sia nelle formule che sulle parti quantizzate, le caratteristiche fisiche della resistenza.

Nell’equazione E = ( m c² f )/r, il termine r rappresenta la resistenza al moto, intorno al proprio asse, di ogni parte quantizzata dell’onda, che diminuisce per causa dell’energia aggiunta. Questo termine è la difficoltà al moto del momento angolare di ogni parte quantizzata, che aumenta con la presenza di campo magnetico tra le parti quantizzate e diminuisce quando viene aggiunta energia alle parti quantizzate che formano un’onda. Per ottenere l’energia a riposo dall’equazione precedente dobbiamo scrivere: m =   (E r )/( c² f ), cioè è necessario il termine r sia nella prima che nella seconda equazione. Questo termine conserva lo stesso valore fisico, cioè resistenza, che ha nell’equazione E = ( m c² f )/r in quanto viene ricavato da questa equazione, quando è presente il campo magnetico aumenta, quando aggiungiamo energia diminuisce. Quindi r rappresenta ancora la resistenza al moto intorno al proprio asse di ogni parte quantizzata dell’onda, causata dall’energia del campo magnetico o altro campo come detto in precedenza, cioè forza dall’esterno che in questo caso aumenta.

Da quanto detto si può dedurre: – quando la resistenza agisce sulle parti quantizzate di un’onda, in ogni parte quantizzata diminuisce il momento angolare, la forza, la quantità di moto, la velocità della parte quantizzata e di tutta l’onda. Con l’aumentare della resistenza diminuiscono tutti i valori detti, quando ogni valore detto è diventato nullo il valore massimo della resistenza non riesce più ad aumentare. Cioè, se si annulla il valore del momento angolare e quindi tutti gli altri, la resistenza non continua ad aumentare. A questo punto è valido anche il procedimento inverso, cioè la trasformazione è reversibile perché energia-energia a riposo sono inversamente proporzionali. Per cui quando aumenta l’energia deve diminuire la resistenza al moto di ogni parte quantizzata dell’onda. Di conseguenza quando la resistenza al moto delle parti quantizzate diventa nulla i valori, intensità di momento angolare di ogni parte quantizzata, intensità di forza, quantità di moto e velocità dell’onda non sono più in grado di aumentare. Perché se un valore aumenta ( intensità del momento angolare ) e l’altro diminuisce ( resistenza al moto ) si arriva al punto che quello che diminuisce diventa nullo ed essendo di proporzionalità inversa il termine che aumenta non è più in grado di aumentare. Per cui la velocità delle onde avrebbe un limite ben definito e invalicabile, dovuto al rapporto inverso resistenza-energia, in cui la resistenza rappresenta, quindi causa, la diminuzione dei valori detti e l’energia rappresenta l’aumento degli stessi valori. L’energia in fisica è espressa da: E = m c² , per cui l’energia non è altro che la materia ( massa ) in moto, che ha l’effetto di una forza, cioè, ciò che chiamiamo energia è la materia che si muove. Per quanto detto, secondo questa teoria, in modo più specifico, l’energia è l’aumento di velocità ( o intensità ) del momento angolare di ogni parte quantizzata di un’onda. Energia e energia a riposo sono inversamente proporzionali, per cui l’energia a riposo è la diminuzione di velocità (o intensità ) del momento angolare di ogni parte quantizzata. Da quanto detto in precedenza, l’equazione m = E r / c²  f indica che la massa è la materia in moto (  energia) che subisce resistenza, in cui diminuisce la forza del momento angolare di ogni parte quantizzata e quindi il suo moto intorno al proprio asse. Per cui l’energia concentrata, cioè nascosta nella materia, descritta dalla fisica, sarebbe la diminuzione di velocità della materia. Quando un fotone si accoppia con le oscillazioni sonore (fonone), formando una quasiparticella, diminuisce di molto la sua velocità rispetto a quella della luce e si trasforma in elevata energia a riposo. Questo esempio indica che i fotoni si trasformano in energia a riposo, in alcune circostanze, allo stesso modo come le altre particelle. Al contrario di ciò che afferma il meccanismo di Higgs, cioè, che esso conferisce energia a riposo a tutte le particelle elementari tranne al fotone. Il fotone quando è di grande ampiezza e non interagisce con nessun campo non si trasforma in energia a riposo, ha energia a riposo nulla. Se ci fosse il campo di Higgs, che permea l’Universo in ogni istante, dovrebbe trasformarsi in energia a riposo, come tutte le altre particelle, al momento della sua comparsa perché, per quanto detto prima, in alcune circostanze si trasforma in energia a riposo. Per cui, secondo questa teoria, il campo di Higgs che permea l’Universo non esiste. Il motivo per cui il fotone non ha massa e le altre particelle elementari hanno massa è perché sono una derivata del fotone per causa della resistenza e dell’ampiezza di energia. Descrivo in breve e con la massima chiarezza quanto appena detto. Quanto più diminuisce la velocità di un pacchetto di energia tanto più aumenta la sua energia a riposo, è il caso a confronto tra essi dei due pacchetti di un neutrino. Per un principio fondamentale della fisica, per diminuire la velocità del pacchetto occorre una forza dall’esterno, questa forza dall’esterno è la resistenza eccessiva subita da esso durante l’interazione a causa della sua elevata ampiezza. Per cui è la resistenza eccessiva, dovuta all’ampiezza elevata di energia del pacchetto, a trasformare l’energia in energia a riposo che è la diminuzione di velocità di esso. L’equazione E = mc² indica che energia e massa sono due aspetti diversi della stessa cosa, cioè stessa materia, la massa si trasforma in energia, che è l’aumento di velocità, e l’energia si ritrasforma in massa che è la diminuzione di velocità a causa della resistenza, lo dimostra questa equazione: m = E/c² . La materia alla velocità massima si dispone sotto forma di onde quando è soggetta a un dipolo elettrico oscillante, quindi campo elettrico e magnetico, con il diminuire della velocità, a causa della resistenza, si dispone sotto forma di particella se è sotto forma di onde.

Questa equazione m = E/c² dimostra quanto detto in precedenza, riguardo alla trasformazione dell’energia in energia a riposo.

In questa teoria bisogna tener conto essenzialmente della unificazione delle forze, le quali si annullerebbero l’una dopo l’altra come descritto nell’articolo e della trasformazione dell’energia in energia a riposo, gli altri particolari descritti potrebbero risultare inesatti o poco comprensibili per vari motivi.

Egidio Gerundino (egidiogerundino@gmail.com)